Claudia Sirchia, giovanissima creativa, ha frequentato un Master presso la nostra scuola solo l’anno scorso e oggi può già contare numerosissime collaborazioni con grandi aziende grazie al suo talento innato, la sua straordinaria creatività, il suo spirito intraprendente e la frenesia di voler fare (e fare bene) che dovrebbe appartenere alla generazione nuova tutta.
Claudia rappresenta un bellissimo esempio di successo di chi ha saputo prendere il meglio da una scuola scegliendo di non improvvisare, mettendo subito a frutto tutte le competenze apprese e sfruttando a dovere i nuovi social media.
È grazie a Instagram e al suo blog, infatti, che @quellaClaudia (il suo alterego sui social) ha iniziato subito a lavorare entrando in contatto con grandi realtà che si sono accorte del suo talento come fotografa e come “content creator” (come lei ama definirsi).
Curiosi di sapere cosa sta facendo e, soprattutto, qual è il suo segreto, le abbiamo fatto un po’ di domande…
Claudia ci racconti chi sei? Come ti definiresti professionalmente?
Ho 25 anni, sono nata a Palermo dove attualmente vivo e ho studiato a Milano e Roma. Credo di aver trovato pace, finalmente, con il termine “Content Creator”: lavoro tramite agenzie per grandi aziende, creando contenuti fotografici per i loro siti e social.
Raccontaci perché hai scelto Scuola Romana di Fotografia e Cinema e da quali basi partivi. Quali corsi hai frequentato?
Scegliere di fare della fotografia il mio lavoro è stata una tra le scelte più difficili. Tutti ormai si definiscono fotografi con una reflex in mano, è difficile distinguersi tra tutte queste voci. Io ho deciso di iniziare il mio percorso studiando: non avevo basi, usavo la macchina fotografica in automatico e quello che sapevo era che con il click avrei scattato la foto.
Ho frequentato il Primo Master in Fotografia, scelto perché capace di darmi una valida base su cui lavorare. Scuola romana di fotografia perché volevo avere la garanzia di impiegare nel migliore dei modi le mie energie e non me ne sono mai pentita.
Cosa hai particolarmente apprezzato della Scuola?
Della scuola ho amato la completezza, il perfetto equilibrio tra la parte teorica e la pratica. Sei spinto a vivere costantemente con la macchina fotografica in mano, a superare i tuoi limiti, sei forzato ad andare oltre. Ed è estasiante. Vedere che un duro lavoro si tramuta in quello che hai sempre voluto fare, non ha prezzo. Non è facile, ma se c’è la passione sarà un percorso pieno di soddisfazioni.
Instagram e i fotografi professionisti oggi: che ne pensi alla luce dei due bellissimi progetti che hai ideato insieme a @uncertomichele?
Instagram è il mezzo per eccellenza per farsi conoscere attraverso quello che scattiamo. È un modo diverso di concepire la fotografia: si abbraccia il social e ci si fa guardare dagli altri. È come se fossi costantemente dentro la tua galleria d’arte a incontrare gente che può o meno apprezzare quello che fai. La propria galleria va curata come se fosse un progetto fotografico altrimenti non avrà un ritorno.
Voglia di mettersi in gioco e passione per la fotografia sono le due cose che spingono me e Michele a proporre sempre contenuti nuovi e stimolanti e la gente risponde bene!
Ci racconti meglio cosa c’è dietro #onthetable e #onthebed?
Onthetable e Onthebed sono due progetti nati proprio da Instagram, abbiamo visto la generale passione nel fotografare tavole e letti e ci siamo chiesti perché non aprire dei profili monotematici che servissero da ispirazione a chi si approccia per la prima volta a questo tipo di fotografia?
Funziona la finta casualità, il finto caos, la simmetria, la confusione organizzata, il cibo che fa gola, la luce perfetta. La foto vincente è sempre quella che fa dire “avrei potuto farla io“.
Sono due profili che ci stanno mettendo in contatto con tantissime aziende anche a livello lavorativo e la cosa non può che fare solo piacere.
Scrivi anche su un blog tutto tuo e sei diventata beauty reporter per Glamour.it: la scrittura è un antico amore o una nuova passione che si aggiunge a quella per la fotografia?
La scrittura è stato il primo modo con cui sono sbarcata sul web, il blog è nato nel 2010 e solo un anno dopo ho cominciato a scattare con l’intenzione di trasformare tutto in qualcosa di più serio. In realtà lo scrivere è solo un modo più immediato e “facile” per tirare fuori quello che hai dentro, ci sono però punti che le parole non possono toccare ed è lì che è arrivato il bisogno di fotografare.
Glamour.it è stata una bellissima sorpresa arrivata l’anno scorso durante gli ultimi mesi della scuola e non fa altro che completare tutto quello che cerco di portare avanti sul web, come fotografa e come alter ego.
Quali sono i tuoi sogni professionali?
L’obiettivo è quello di riuscire a fare esattamente quello che sto facendo adesso a livelli più alti. Sono fiera dei traguardi raggiunti, dei contratti firmati e delle aziende con cui lavoro attualmente, ma chi si ferma è perduto, no?
L’unico grande sogno è quello di collezionare ritratti. Trovare il tempo e il modo di poter fotografare tutti i soggetti interessanti che mi trovo davanti e magari un giorno riunire tutto il lavoro con un unico filo conduttore: il mio occhio.
Intervista a cura di Ida Galati