GLOBAL PHOTOGRAPHY
“FROM TRUE STORIES”
Progetto sulla fotografia contemporanea a cura di Massimo Sordi e Stefania Rossi.
Vernissage Venerdì 17 Dicembre 2010 ore 18:00
Officine Fotografiche Ass.Cult.
Via G. Libetta 1, 00154 Roma
From True Stories è il sottotitolo della collettiva Global Photography. Si tratta di un progetto espositivo ideato e proposto da Stefania Rössl e Massimo Sordi, una sorta di ampio osservatorio sulla scena fotografica internazionale che si è tradotto in una collettiva di autori provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1986 David Byrne, storico leader dei Talking Heads dirige il film True Stories. Direttore della fotografia era il teorico del banale quotidiano, William Eggleston. La mostra collettiva Global Photography riprende il titolo e i temi del film di Byrne ed Eggleston, ossia il racconto per immagini di storie che si muovono sul limite della realtà e della finzione.
La mostra raccoglie diciotto autori, tra cui Melania Comoretto, con il progetto fotografico “Casa Circondariale Femminile”
“E’ un ventre di donna teso, muscoloso, tatuato; è un torso di donna contro al muro, lo sguardo ceruleo liquefatto; è un volto coperto dalle mani sugli occhi a celare la disperazione; un altro ventre più vasto, sensuale; in un fuori fuoco frontale, una mano come uno schiaffo, nasconde in parte un volto scuro e furente; il ritratto di una donna in un retrovisore, assente a noi e assorta in se stessa; altri dettagli, una mano, capelli, unghie, graffi, indumenti sparsi, come estenuati alla rinfusa, su donne arse di vita. E poi sorprendente ancora, lievissima, una figura che incede in un buio mosso e sognante, un autoritratto. E altri autoritratti, storie notturne di occhi aperti nel buio, storie segrete. Che cosa ci dice Melania Comoretto? Una donna e insieme cento donne, ognuna donna che sta dentro di noi, uomini o donne. Quasi grida dall’immagine, scabra come uno sfregio, un’epopea al femminile, universale e dolorosamente intima, sottopelle. Il suo universo, confisso in un quotidiano presente, è quello di donne violate dalla vita, forzatamente rinchiuse, o nascoste, scappate, perseguiate da storie di ordinaria tragedia. Ma se il linguaggio dell’inquadratura è netto, lo sguardo inciso, l’immagine risulta pervasa da un’attenta compassione, dal rispetto accorato chi capisce. Donne dunque, come tantissime che non si conoscono – né loro se stesse, né noi loro –donne come Melania, attraverso le quali l’autore pure rivela qualcosa, indicibile, di sé. Ogni immagine, è l’incipit di un racconto, infatti seppure nell’evidenza della photographie du réel, MC non ci svela l’intreccio, si serve di alcuni esatti, in realtà pochissimi, indizi, e ci suggerisce, qualcosa di quel mondo, quello di ognuno dei suoi personaggi, qualcosa del mondo suo proprio e paradossalmente forse nascosto in un angolo dove si preferirebbe non andare a guardare, qualcosa che appartiene a ognuno di noi: forse quell’ansia di esistere, come nelle parole di Virgina Woolf – quanto terribilmente, anche soltanto un’ora, pericoloso, è vivere! –.” (di Giorgia Fiorio)
Dal 19 Dicembre al 15 Gennaio 2011
Lun – Ven 10:00 – 13:00/ 15:00 – 20:30
www.officinefotografiche.org
of@officinefotografiche.org
tel +39 06 5125019