BASTA
lavorare e morire sul confine messicano
Vernissage 7 Marzo 2009
ore 17:00
Mole Vanvitelliana (Ancona)
Lina Pallotta, inizia questo viaggio a Piedras Negras, una piccola città sul confine messicano con il Texas, per la prima volta nel 1994. Con la collaborazione di Julia Quinones, un’assistente sociale che, dopo l’esperienza della fabbrica, lavora con le donne delle maquilas, Lina è riuscita a conquistare la fiducia di queste operaie e ha iniziato a documentare la loro vita privata. L’inchiesta si sposta poi a Tijuana e a Ciudad Juarez per continuare a esplorare le contraddizioni e i conflitti di questa area di confine comunemente nota come “La LINEA”. Un intenso percorso fotografico di testimonianza e denuncia dell’impatto violento della globalizzazione su realtà come quella di Ciudad Juarez, polveroso e devastato luogo di passaggio tra Messico e Texas, con solo il Rio Bravo a dividere i due mondi, quarta città più popolata del Messico, sede di oltre quattrocento maquillas ma anche di uno dei più potenti e violenti cartelli di narcotrafficanti, quello della famiglia Carrillo Fuentes. La città dove centinaia di giovani donne sono state rapite e poi ritrovate con i corpi seviziati e mutilati. Una mattanza ininterrotta che non è mai riuscita ad avere la giusta attenzione mediatica. La vita delle famiglie di queste donne non è mai stata documentata così da vicino. L’obiettivo di Lina inquadra maternità, feste religiose, semplice vita domestica, lavoro in fabbrica. Le scansioni di una vita normale che qui assumono i contorni di tragici destini in agguato. Ogni giorno potrebbe essere l’ultimo, una volta lasciata la propria casa e i propri affetti il rischio di non rivederli mai più diventa sempre più alto.